Come si fa a contare le lentiggini? È una conta estenuante, impossibile, come è impossibile credere ancora al lupo cattivo, restare per sempre bambini, rimanere intrappolati in una città che ormai è sparita. Ed è proprio di questo che parla La conta delle lentiggini, dell’impossibilità di stare dove ci è stato dato di stare e della nostalgia struggente per un periodo in cui tutto, forse, era unito e perciò perfetto, e a cui non si può più tornare. I personaggi della raccolta si consumano in questa ossessione. Vogliono tutto, fanno le cose sbagliate, oltrepassano un cancello che non dovrebbero mai oltrepassare, siedono in braccio all’uomo nero, si dondolano sulle sue ginocchia, disobbediscono per essere puniti ancora. Hanno fame di questo, perché Barbablù è una regione ancora inesplorata proprio lì, al limitare del cuore.
“Ti guardo e mi chiedo cosa sia l’amore, se sia solo carne, riconoscersi in bocca, ingoiare la tua saliva come fosse bario. Sentirti allo stomaco, digerirti e vomitarti infinite volte, volerti e non volerti. Forse questo è l’amore, questo rigurgito di latte”.
Booktrailer
Recensioni
Recensioni
- La voce dei corpi e la conta impossibile delle lentiggini, recensione di Paolo Fallai, Corriere della Sera, 18 maggio 2013, pag. 16
- Flavia Ganzenua, La conta delle lentiggini, recensione di Alessandra Costantiello su Il Mucchio Selvaggio, 20 Giugno 2013
- La conta delle lentiggini e la poetica dei corpi, recensione di Silvana Farina su Il primo amore, 18 Giugno 2013
- La conta delle lentiggini di Flavia Ganzenua, recensione di Michele Lupo, su Flanerì
- La conta delle lentiggini, di Flavia Ganzenua, recensione su AreaGrigia
- La conta delle lentiggini di Flavia Ganzenua, recensione di Mariella Soldo, su PASSPARnous
- La conta delle lentiggini, recensione di Giuseppe Rizza, su Colla
- La conta delle lentiggini, recensione su Mangialibri
Commenti
«Una scrittura adulta, che sa misurarsi col dolore. Un esordio come pochi, che non può lasciare indifferenti.» [Elisa Ruotolo]
«Nei racconti di Flavia Ganzenua, come accade per i veri scrittori, non si raccontano delle storie ma si tenta di esplorare un mondo diverso dal nostro. Qui non esiste più una distanza tra corpo e spirito, tra sonno e veglia, tra favola e realtà, e per viverci dentro si può fare affidamento solo sulla capacità di sentire le cose che ha la nostra pelle.» [Christian Raimo]
«Flavia Ganzenua scrive di corpi. Allontanandosi dalla fisicità quel tanto per rinominarla ancora, ci porta in un mondo in cui dolore e piacere combaciano.» [Delia Vaccarello]